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Continua la lunga scia di successi legata al fenomeno Be Quiet, che sta ormai scandendo i ritmi della musica partenopea. A raccontare la sua esperienza, sia individuale che nel panorama di questa nuova e splendida realtà, è Giuseppe di Taranto, chitarra e voce del gruppo “La bestia Carenne”.
Giuseppe si trasferisce dalla Basilicata a Napoli per studiare, ma si innamora della città e decide, tra scelte e fortune, di costruire qui la sua carriera. Inizia a suonare la chitarra presso i circoli universitari.
Ed è dal suo bisogno continuo di suonare e dai suoi tanti live, che avrà l’occasione di conoscere i tre musicisti che lo accompagneranno nella formazione della band di successo. Questi sono Paolo Montella, al basso e alla voce, Antonello Orlando, alla chitarra e Giuseppe Pisano, alla batteria.
“La band prende il nome di bestia – spiega Giuseppe – per via dell’unione avvenuta nonostante ognuno di noi avesse già dei progetti individuali. Abbiamo così creato una sorta di Frankenstein, affiancati da questa figura pseudo-mitologica, Carenne, da noi stessa inventata e la cui storia sfocia in diversi e sempre dissimili racconti”.
A formazione avvenuta, il gruppo lancia il primo Ep, nato in una casa di campagna per la pura necessità di suonare e divertirsi, dal titolo “Ponte”. Segue poi, nel 2014, il primo vero e proprio esordio discografico: Catacatssc’, da cui viene estratto il singolo “Una macchina trasversale”.
“I temi delle nostre canzoni – continua l’artista – spaziano dalle suggestioni raccolte, all’autobiografia, ma la maggior parte dei brani mantiene comunque un filo con la storia e con la narrativa. Le nostre canzoni infatti prendono spunto da brani di Bukowski o da personaggi culto come Marilyn Monroe”.
Ma accanto all’ormai conosciuto successo individuale, si affianca quello con l’irresistibile stagione Be Quiet al teatro Bellini, di cui Giuseppe di Taranto è stato protagonista nello scorso appuntamento del 7 dicembre.
“L’esperienza Be Quiet nasce dalla voglia di stare insieme e suonare in tranquillità. E a tre anni dalla sua nascita, si può dire che il nostro obiettivo è stato raggiunto”. La musica di Giuseppe ha così animato la serata al Bellini tra collaborazioni e coinvolgimento di pubblico, giustificandone il sold out e decretandone il successo.
(Testo estratto dal quotidiano “Cronache di Napoli” –
a cura di Luca Lanzano)
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