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Nessuno si salva da solo, si sa. Incontro Marco D’Anna a piazza Bellini in una tarda mattinata di novembre, qualche giorno fa. Gli chiedo di vederci per scambiare una chiacchiera prima di scrivere questo post che lo riguarda.
Lo conoscevo già, e avevo letto di lui, ma i musicisti, i cantautori non sono quello che scrivono e cantano e i premi che hanno ottenuto, i dischi incisi, i posti in cui hanno suonato. Sono quello che suonano, si, i riconoscimenti che ottengono, ma prima ancora quello che guardano, il modo in cui stanno seduti, i loro sorrisi e gli sguardi persi. Quello che dicono, sono i loro silenzi, l’umanità di cui sono custodi privilegiati, anime che parlano alle anime; sono i pieni e i vuoti del loro universo emotivo, ed ero curiosa di intravedere i suoi. Il tepore del sole d’autunno.
Ci sediamo a un tavolino, c’è Luigi Esposito con noi, Marco poi mi dirà che Luigi non è solo un grande amico, ma che ha arrangiato i pezzi del disco che sta per uscire, La Mela, il suo primo progetto solista, dopo il percorso fatto con Titoli di Coda Band. Ordiniamo un caffè, intanto un altro amico arriva e si siede con noi. Non ci si salva da soli, è vero, ci vogliono almeno un’altra persona e un caffè, e un sole tiepido e generoso. Noi questo lo sappiamo, e restiamo seduti a godercelo.
Marco è nato a Napoli. E’ un universo emotivo “altro” quello dei nati a Napoli perché portano dentro un bagaglio culturale stratificato e contaminato, lo ricevono in eredità; sono marchiati da tracce leggibili e sovrapposte, intrisi di una leggerezza che non è mai superficiale e mai fine a sé stessa. E quando la mettono in musica sono di Napoli, lo si capisce subito.
A partire dal 2013 ottiene una serie di importanti riconoscimenti. Tra i tanti, il premio come miglior compositore e autore dal maestro Mogol nell’ambito della rassegna Senza Etichetta di Ciriè (Torino) e il Premio Bruno Lauzi a Capri insieme alla band in cui è chitarrista e autore/compositore, Titoli Di Coda Band. Nel 2014 firma musiche e testi del primo disco de Titoli Di Coda Band, Stanza 223 , nonché la sceneggiatura del videoclip ufficiale Se poi cadesse il mondo; con la band è anche autore vincitore del premio della critica nel contest radiofonico Fatti Ascoltare dalla Radio, indetto e promosso da radio CRC. Nel 2015 termina le registrazioni del suo primo progetto da solista, La Mela. Partecipa con la title track come finalista al Premio Lunezia e al Festival di Calise, in occasione del quale si aggiudica il premio speciale Be Quiet,. Nessuno si salva da solo e Marco (altro che solo!) si è scelto una grande compagnia.
A La Mela hanno collaborato grandi musicisti, profonde sensibilità artistiche che si sono misurate con un progetto originale, un tutt’uno frizzante e bilanciato, un disco che si fa ascoltare, allegro, piacevole, pulito, amaro, molto vero. Marco ha un modo molto acuto di scrivere e di comporre; è una penna poetica la sua, che disegna immagini semplici che raccontano e si fanno seguire.
La Mela ha il fascino della canzone italiana di altri tempi, uno stile classico rivisitato in una chiave spontanea e vivace, molto naturale. È uno stile certamente contaminato, con diversi richiami al folk, e alla musica leggera italiana di un certo spessore, con un pronunciato approccio jazz.
Oltre a Marco D’Anna (penna, foglio, chitarra, voce, rumori, carillon e arrangiamenti) hanno collaborato al disco: Luigi Esposito – pianoforte, fisarmonica, melodica, arrangiamenti e cuore. Caterina Bianco – violino, viola, arrangiamenti e cuore. Alberto Santaniello – chitarra acustica (Domani Domani) cuore , pazienza e un sorriso grande così. Marco Castaldo – batteria, magie, alchimie, cuore assai. Umberto Lepore – contrabbasso, peripezie e giostre circensi, cuore assai. Mario Romano – chitarra manouche (La Mela), guitalele (viola), sbadiglio (La mela), fratellanza, pizze fritte e ‘nu core accussì grande. Davide Maria Viola – Violoncello (Viola, Domani Domani) Raffaele Casarano – Sassofono (Un piccolo Neo) , il cuore della puglia, gli olivi, amore assai. Tommaso Milkie Lattuccio Romano – Voce del Capostazione (La Mela) La Mela uscirà presto, e ne resterete colpiti, questo è certo. È un disco coltivato, da coltivare.
Nessuno si salva da solo, ma insieme si, e dunque Be Quiet. “Nessuno si salva da solo” mi ha risposto Marco quando gli ho chiesto perché si è avvicinato al Be Quiet. Quando è nato, il collettivo è stato un modo di unire le forze e di creare un format che fosse un momento di confronto, sperimentazione ed esibizione. Ma mettersi insieme è molto più che addizionare le singole forze, è moltiplicarle, centuplicarle, e creare un progetto che abbia vita propria, indipendente dai singoli artisti che lo abbracciano, con l’ambizione di crescere, e di andare lontano.
Ed è, in effetti, quello che sta già succedendo. Il 18 novembre il Be Quiet debutterà al Piccolo Bellini, e questo è un grande traguardo. Sentiremo presto parlare dei prossimi.
(Paola Varricchio)
Ph. Mario Palumbo
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