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L’illusione e la disillusione di una città – Bagnoli Babylon

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BAGNOLI – La musica spesso si trasforma nel più forte strumento di denuncia e di sfogo popolare. E tra le canzoni di recente uscita va annoverata di certo ‘Bagnoli Babylon’, che in un mese soltanto è riuscita a riunire tutta la comunità di protesta bagnolese sotto le note di una ballata, che riassume in pochi minuti la vita e la morte che accompagna il sogno di questa città.

A suonarla sono le corde della chitarra di Pierpaolo Iermano, che, bagnolese d’origine, ha voluto raccontare dell’esperienza da lui vissuta, dai tempi del fiorire dell’Italsider, fino ai giorni della sua distruzione e del suo abbandono; accompagnato da due giovani rapper, Gianluca Salerno, in arte ‘Xangò’ e Lorenzo Lodato, in arte ‘Shoe’. “Con questa canzone – racconta l’artista – ho voluto raccontare l’illusione e la disillusione di una bagnoli che da, meta turistica paradisiaca, è stata trasformata in un’industria, che ha riposto speranze di lavoro negli abitanti. Ma queste speranze sono andate in fumo. E la politica e le amministrazione hanno saputo solo speculare e arricchirsi in questa splendida zona, finendo col fare terra bruciata delle vecchie risorse, senza poi ripristinare e incentivare un ritorno turistico e balneare”.

Ad accompagnare la rabbia del cantautore, l’aiuto dei due giovani rapper. “Se da un lato c’è l’illusione delle persone adulte – spiega Pierpaolo – dall’altra c’è la rabbia e la disillusione dei più giovani, che si vedono portar via il futuro, vivendo ogni giorno la loro crescita sulla base di promesse mancate. Come in Babilonia, si vive in un costante caos; ma la canzone è solo una metafora che riflette una realtà più ampia”.

‘Bagnoli Babylon’, dopo il grande successo del web, è stata presentata ufficialmente sabato 7 novembre, al lido Pola in via Nisida. Primo singolo estratto del nuovo cd, ancora in via di costruzione, della Pierpaolo Iermano Group che, oltre al cantautore, conta la presenza di Roberto Trenca alla chitarra, Antonio Sarnataro al basso e Mimmo di Domenico alle percussioni.

L’album, interamente autoprodotto, arriva dopo il precedente lavoro discografico: ‘Acqua Chiena’, che l’artista realizzò con la collaborazione di Ciro Esposito. Il lavoro discografico precedente – dice l’autore – ha sonorità mediterranee e temi che variano dall’intimismo all’emigrazione, dall’amore al sociale. E anche a distanza di anni, presenta tematiche attuali. Ad esempio – racconta – la traccia ‘Ammor astipat’ mi ha fatto pensare all’evento del pianoforte distrutto alla stazione centrale, dove ci si è soffermati sull’oggetto rotto, anziché sull’instabilità emotiva che ha portato a tale gesto, badando al materiale e non alla persona”.

Intanto l’attività del musicista si affianca anche alla nascente e pregnante realtà del Be Quiet, che sta scuotendo gli animi di tutti gli artisti partenopei. Il suo nome comparirà infatti nell’evento d’apertura della comunità Be Quiet Night al teatro Bellini, il 18 novembre.

(Testo estratto dal quotidiano “Cronache di Napoli”

a cura di Luca Lanzano)

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