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Quando ti sei scoperto artista?
Ho sempre amato la musica sin da ragazzino. In famiglia si ascoltava il repertorio napoletano ma anche tanto rock e da lì è iniziata la mia formazione musicale. Poi il blues mi ha letteralmente rapito e nel 2003, insieme ad un mio amico, ho formato il gruppo ”Bluesaddiruse”.
Dopo il primo disco che porta il nome del gruppo, è prevista l’uscita di un nuovo lavoro?
Abbiamo un disco pronto da un anno di cui stiamo programmando l’uscita. È molto rock e rigorosamente in napoletano come tutte le cose che ho fatto.
Di recente hai autoprodotto un minidisco…
Ho raccolto in circa quindici muniti alcuni canti a cappella di cui una parte è scritta da me. L’altra è invece un riadattamento di classici moderni napoletani come Pino Daniele ed Enzo Gragnaniello eseguiti a “fronne ‘e limone” ovvero con il canto tipico dei contadini meridionali con cui viene stravolta la melodia originaria.
Com’è cominciata per te l’avventura “Be Quiet”?
Conosco Giovanni Block da tantissimo tempo e da semplice spettatore del “Be Quiet” mi ha poi voluto come parte del collettivo. Gli devo molto, se non fosse stato per lui, forse, non avrei dato un seguito ai miei progetti. Già da un po’ di tempo mi ero allontanato dalla scena.
Cosa farai ascoltare il 29 febbraio al Piccolo Bellini?
Brani inediti in versione acustica del nostro ultimo lavoro.
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