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Continua a crescere il fermento artistico e musicale nella città di Napoli. Tantissimi sono ormai gli eventi, i collettivi e i movimenti che dànno risalto all’arte partenopea.
Uno dei più prolifici negli ultimi tempi è il Be Quiet, che negli ultimi anni ha lanciato, soprattutto sotto il profilo cantautoriale, artisti di gran calibro, che continuano a dare vita e fermento a questo forte meccanismo di valorizzazione locale. Fra questi Simone Spirito, attore e musicista napoletano.
Simone inizia il suo percorso artistico come attore teatrale, frequentando la scuola Elicantropo, sotto la direzione di Carlo Cerciello. Formazione che lo porta ad entrare in un panorama artistico più ampio. Trasferitosi a Roma infatti entra nella compagnia “Gli Ipocriti”, dove inizia un prestigioso e duraturo sodalizio con l’attore e regista lucano Rocco Papaleo. “Con Rocco si accentuata la mia passione per la musica – racconta l’artista – in spettacolo portava sempre la chitarra e invogliava a suonare. Ed è stato in quelle occasioni che ho capito che scrivere e suonare erano le espressioni comunicative a me più affini”. Così, con il ricavato delle tournée teatrali, incrementa la sua produzione musicale e, presi i contatti con l’etichetta discografica napoletana “Polo Sud”, nel 2013 incide il suo primo album: La luce del mattino.
Da questo primo lavoro discografico emerge un singolo di successo, “Al centro storico”, che partecipa al Musicultura e al Premio Tenco. In corso d’opera invece il secondo album, di cui il singolo “Stretto tra i miei alibi” è stato inviato a Sanremo Giovani.
Ma in contemporanea alla sua attività personale, si intensifica il rapporto con la promettente realtà del Be Quiet, con cui presenta, da domenica 1 novembre 2015, un programma radiofonico su radio Crc, co-diretto con il musicista Giovanni Block e Giovanni Chianelli. “L’esperienza del Be Quiet – continua il cantautore – nasce e si diffonde per dare risalto agli artisti napoletani e, soprattutto, per far si che la musica napoletana possa avere un richiamo nazionale. E’ importante per Napoli uscire dal suo splendido micro-mondo, ed affacciarsi in ‘un’intercultura nazionale’, che esporti questo modello e ne accolga altri, provenienti da altre città”.
Teatro, cinema e musica riconfermano così l’ottimo fermento artistico napoletano, che dà spazio e visibilità ad una realtà partenopea che, seppur sempre esistita, si avvia ora verso la sua giusta affermazione, con lo spazio e la notorietà che merita
(Testo estratto dal quotidiano “Cronache di Napoli” –
a cura di Luca Lanzano)
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